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I contenuti di questa pagina non devono essere considerati come esaustivi e non vanno intesi come strumenti di autodiagnosi , automedicazione e autoistruzione. Per maggiori dettagli o in caso di situazioni di disagio consultare sempre uno specialista

Psicologia e dipendenze, la sicurezza che porta la sigaretta.

Smettere di fumare; chi fumatore almeno una volta nella vita non ha pensato questo è l’ultimo pacchetto di sigarette e ha maturato l’idea di porre fine a questa costosa e quotidiana abitudine dicendo a se stesso basta ora è arrivato il momento di “Smettere di fumare” .

Nell’abitudine, soprattutto se potratta nel tempo, al fumo, si possono identificare una dipendenza fisica e una dipendenza psicologica che tendono ad influenzarsi reciprocamente.

Smettere di fumare è difficile in quanto, da un punto di vista psicologico,tenere tra le mani una sigaretta, portarla alla bocca, la gestualità in sé ci infonde sicurezza, ci da in un qualche modo la sensazione di poter avere il controllo sugli eventi esterni e soprattutto il controllo di sé, ci aiuta nelle situazioni di stress o ansia e diciamola tutta anche perchè in fondo oltre alla dipendenza che si può essere creata, ci piace.

A questo ovviamente si aggiunge la dipendenza fisica.

Quali meccanismi psicologici dietro al fumo?

La dipendenza da tabacco, tra tutte le dipendenze, è una di quelle più conosciute, dibattute e analizzate. I media si occupano da anni di informare sui danni provocati dal fumo, statistiche allarmanti mettono in guardia sugli effetti della nicotina nei vari organi.

Tuttavia Smettere di fumare è molto difficile in quanto la persona ormai da un punto di vista psicologico continua ad associare il gesto, la sostanza inalata, ad un momento di rilassamento, di scarico della tensione, di risoluzione di uno stato d’animo negativo. E vi si identifica a tal punto da non riuscire più a concepire la propria vita senza sigarette, e poi se si considera l’aspetto puramente organico ecco che Smettere di fumare diventa complicato anche se non impossibile.

Ecco alcuni dei motivi per i quali molte campagne antifumo non funzionano. Attenzione sempre meglio farle però bisognerebbe forse agire anche in altri modi, soprattutto con gli adolescenti per i qual a sigaretta può rappresentare una stampella a cui aggrapparsi per fuggire dall’insicurezza che caratterizza l’età, un mezzo per farsi accettare nelle dinamiche del gruppo. E l’abitudine alla sostanza resta, anche quando di quella stampella si vorrebbe fare a meno.

Quindi ecco perché si fuma

Per la valenza simbolica che si continua a dare al gesto del fumo. Il fumo in sé è sgradevole, tossico. Dunque, è evidente che non è il fumo in sé a creare il problema, ma il significato che ognuno vi associa.

Da un punto di vista fisico invece è la nicotina principalmente la sostanza responsabile della dipendenza fisica dal fumo. Dopo essere stata inalata, impiega circa dieci secondi a raggiungere il cervello dove stimola la produzione di dopamina. Tuttavia, a lungo termine produce una quantità che sazia sempre meno, pertanto si ha bisogno di dosi maggiori affinché sortisca i medesimi effetti.

I motivi per cui si inizia a fumare

Di solito si inizia a fumare da adolescenti. Alcol e tabacco sono due psicoattivi legali, di facile acquisizione e relativamente economici. Si tratta di un’abitudine usualmente vietata da genitori e maestri. Proprio questo elemento attrae molti giovani.

Uno studio condotto da Scientific Psychic ha permesso di scoprire che i motivi principali per i quali la gente inizia a fumare sono:

Come si può evincere, il vizio del fumo presenta una forte componente psicosociale. Di solito, infatti, gli adolescenti fumano in presenza di altre persone e non mantengono questo vizio quando sono soli. Molti di loro in seguito abbandonano le sigarette, ma vi è una grande percentuale che, invece, come visto prima, resta intrappolato nella rete della nicotina.

Studiosi del tema, indicano che si potrebbe trattare di un’abitudine tipica di soggetti con madri iperprotettive che usavano la gratificazione orale per calmarli da bambini. In altre parole, placavano la loro ansia dando loro qualcosa da mangiare che gli risultasse gradevole.  

Smettere di fumare 

 

Affinché l’intervento per aiutare a Smettere di fumare possa essere efficace, è importante identificare quali siano i meccanismi psicologici che inducono al fumare che possono essere diversi da individuo a individuo.

Inoltre bisogna stare attenti a quelli che possono a livello organico essere definiti sintomi di astinenza  quali provare anche irrequietezza,  muovere le dita delle mani, uno stato di ansia e di mancanza, spesso associato al senso di abbandono. Il fumatore non sa che questa sintomatologia fa parte tipicamente della piccola crisi di astinenza fonte Wikipedia prodotta dalla sigaretta precedente così continua a fumare nella convinzione che questo serva ad abbassare la sua ansia, senza rendersi conto che in realtà fumando si sta preparando la crisi di astinenza successiva. In questo caso bsogna spiegargli il tutto oltre che intervenire da un punti vista medico e psicologico.

Campagne di prevenzione soprattutto nelle scuole, tecniche psicologiche specifiche e aiuto medico potrebbero essere le soluzioni per Smettere di fumare, oltre ad altri aspetti deterrenti. A volte potrebbe essere l’insieme di più fattori ad aiutare il fumatore a Smettere di fumare.

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