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Età senile

Alla fine degli anni 70 nasce un orientamento psicologico denominato “Psicologia del ciclo della vita” (Life-Span Psycology)  con l’intento di studiare i cambiamenti psicologici che avvengono nelle persone dalla nascita sino alla morte. Essa non è una singola teoria bensì un insieme di teorie più o meno interconnesse tra loro.

In generale possiamo dire che la vita psicologica si divide in:

  • età evolutiva
  • età adulta o lavorativa
  • età senile

L’inizio e il termine di ciascuna fase di vita è legata a criteri convenzionali in quanto non ci sono dei veri e propri criteri psicologici e biologici che possono nettamente definirne i confini.

Per quanto concerne l’età senile inizialmente si ipotizzava che essa iniziasse a sessanta anni mentre invece ora la si colloca a sessantacinque.

Tuttavia secondo una classificazione internazionale si possono distinguere quattro fasi nell’età senile:

  • young-old (giovani anziani): 65 – 74 anni
  • old-old (anziani -anziani) 75-84 anni
  • oldest-old (molto anziani) 85 – 100 anni
  • over-century (oltre il secolo) dopo i 100 anni

Mentre inizialmente si pensava all’età senile come il periodo della decandenza fisica e psicologica oggi invece si sa che al di la di un indebolimento fisico da un punto di vista psicologico non solo non c’è necessariamente la perdita di vecchi apprendimenti ma vi è anche l’acquisizione di nuovi nonchè il raggiungimento di nuove tappe evolutive.

Con questo non si intende il diventare più saggi perchè si vedono in modo diverso cose del passato o perchè si ha più esperienza ma come la vera e propria acquisizione di nuove capacità alcune non acquisite precedentemente e altre proprio tipiche di questa età.

Infatti gli orientamenti attuali considerano la senescenza come caratterizzata non sempre dalla perdita di ciò che si è acquisito, ma come un processo che permette l’approfondimento e l’ampliamento di altre funzioni non sviluppate in precedenza o tipiche esclusivamente di questa età.

Ovviamente ciò non vale per tutti, in tal senso c’è una grande variabilità individuale che tuttavia sembra essere influenzata, più che dall’età stessa, da altri fattori quale una malattia, il pensionamento coatto, lo sradicamento dal proprio contesto di vita.

Viceversa a quanto detto precedentemente  la qualità di vita in generale in età senile sembra essere influenzata in positivo sia dall’assenza di questi aspetti sia dalla possibilità di frequentare un ambiente ricco di stimoli, d’interessi, di promozione della creatività e della socialità (CESA-Bianchi, Vecchi).

In sintesi l’anziano (età senile), in assenza di patologie importanti, può vivere bene la propria dimensione esistenziale con uno sviluppo di capacità e competenze prima impensabili.

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