IMPORTANTE
I contenuti di questa pagina non devono essere considerati come esaustivi e non vanno intesi come strumenti di autodiagnosi , automedicazione e autoistruzione. Per maggiori dettagli o in caso di situazioni di disagio consultare sempre uno specialista

Il comportamento alimentare

Il comportamento alimentare di una persona può essere influenzato da una serie di variabili psico-emotive che possono verificarsi sia prima che dopo aver mangiato o pensato al cibo, una di queste è il senso di colpa alimentare.

Il senso di colpa alimentare è riconducibile a uno stato psicologico (senso di colpa fonte wikipedia) conseguente a una trasgressione alimentare.

Tale trasgressione non sempre è oggettiva, ma può essere relativa al codice di comportamento alimentare del soggetto, ovvero alle sue abitudini alimentari.

Il senso di colpa alimentare sempre nell’ambito del comportamento alimentare può avere quattro componenti fondamentali, anche se di solito è solo una di esse a essere prevalente:

a) una naturale propensione al senso di colpa.

b) una mentalità anoressica che vede il cibo come nemico.

In questo caso in genere il senso di colpa alimentare non scatta solo per grandi abbuffate, ma anche per semplici trasgressioni .

c) una scarsa volontà anevrotica che porta il soggetto a temere che, se cede una volta, cederà sempre.

Questa componente è massima nelle personalità svogliate, caratteristica dei sedentari. 

d) una scarsa coscienza alimentare.

Il soggetto non comprende che una singola eccezione alimentare non può fare ingrassare.

Il senso di colpa successivo all’aver mangiato troppo cibo avviene molto spesso durante le festività natalizie (o anche nella quotidianità) ed è almeno in questo caso una questione che riguarda la stragrande maggioranza delle persone.

Purtroppo, questo comune senso di colpa spesso non lo si avverte solo dopo aver davvero esagerato con il cibo stesso.

COMPORTAMENTO ALIMENTARE E EMOZIONI

Il rapporto con il cibo quindi spesso risente di emozioni e stati d’animo quotidiani oppure è influenzato da abitudini che talvolta vengono acquisite in età evolutiva. 

I risultati possono essere malesseri fisici legati a carenze specifiche; altre volte vissuti psicologici di tensione, ansia, senso di colpa o conflitto interiore. 

Non necessariamente si sfocia in disturbi del comportamento alimentare.

La coscienza alimentare è, molto spesso, la componente preponderante che può creare uno stato di equilibrio.

È fondamentale comprendere che che si può, senza alcun problema di sorta, fare un’eccezione alimentare, godendosi al massimo il cibo che si ama.

Acquisire gradualmente un equilibrato rapporto con il cibo, pertanto, è un passo fondamentale per liberarsi dall’ossessione della dieta e da alcuni problemi fisici che incidono sul benessere psicologico e sulla sfera delle relazioni.

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